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URGE L'ATTIVAZIONE DI UNO STRUMENTO PRECIPUO DI PREVIDENZA A BENEFICIO DI TUTTI IL PERSONALE DELLE FORZE ARMATE

Il Sindacato Unitario Lavoratori Militari (SiULM) ha lanciato un appello deciso alle istituzioni per chiedere l’immediata attivazione di uno strumento dedicato di previdenza a beneficio di tutto il personale delle Forze Armate. Questa richiesta è stata avanzata a seguito della mancata attuazione della previdenza complementare, che sta avendo ripercussioni negative sul futuro pensionistico del personale militare.

L' assenza di una previdenza complementare specifica per il comparto militare ha creato un grave vuoto di tutela per i lavoratori delle Forze Armate, che, nonostante l'importanza cruciale del loro ruolo, rischiano di subire un ridimensionamento delle prestazioni pensionistiche. Questo vuoto normativo causato dalla ingiustificata inerzia del legislatore sta generando incertezze e timori tra i militari, che vedono compromessa la loro sicurezza economica in un periodo della propria esistenza definita dalla recente sentenza della Corte Costituzionale “particolarmente sensibile e vulnerabile”.

La richiesta del SiULM si basa, pertanto, sulla necessità di lenire gli effetti negativi derivanti dalla mancanza della norma che introduca la previdenza complementare attraverso una misura di tutela specifica, in grado di rispondere alle complesse esigenze del personale militare. Il sindacato sottolinea come tale richiesta rappresenti non solo una giusta compensazione per la mancata attuazione della previdenza complementare prevista dalla legge 335/95, ma anche un atto dovuto nei confronti di chi, quotidianamente, si impegna per la sicurezza e la difesa del Paese.

"La situazione è diventata insostenibile", dichiara il Segretario Generale del SiULM Luigi Tesone, evidenziando che il personale delle Forze Armate si trova a fronteggiare una doppia incertezza: da un lato l’assenza di previdenza complementare, dall’altro l’impossibilità di programmare serenamente il proprio futuro post-servizio. "È impensabile che coloro che dedicano la propria vita al Paese debbano subire conseguenze così pesanti per il loro futuro pensionistico", ha aggiunto.

Il SiULM chiede  dunque al governo e alle competenti istituzioni di intervenire con urgenza e tempestività allo scopo di garantire al personale delle Forze Armate un futuro più sicuro e sereno.


SIULM - Sindacato Unitario Lavoratori Militari

Sede legale: Via Divisione Julia, n°46 - 31036 Istrana (TV)

email : segretariogeneraleinterforze@siulm.it

IN AERONAUTICA IL FUTURO È DEI LAVATIVI?

Negli ultimi giorni il SiULM ha ricevuto numerose segnalazioni di malcontento dai militari dell'Aeronautica.
Il motivo principale riguarda la gestione dei trasferimenti del personale regolata dalla direttiva DIPMA UD 001, che ha introdotto l'istituto della MIM (Mobilità Interna Militare). Questo strumento, concepito per facilitare una rotazione efficiente e funzionale delle risorse all'interno delle diverse basi e strutture dell'Arma, sembra essere oggi al centro di un paradosso operativo.

Al SiULM (Sindacato Unitario Lavoratori Militari), sono giunte segnalazioni che da quest'anno molti comandanti di corpo stanno bloccando alcuni trasferimenti, tale situazione sarebbe giustificata dalla presunta “indispensabilità” delle risorse in questione. In altre parole, chi viene considerato fondamentale per il funzionamento quotidiano della struttura è trattenuto al suo posto, senza possibilità di spostamento. Questo approccio, sebbene giustificato dalle esigenze operative, sembra nascondere delle gravi conseguenze a lungo termine.

Un futuro di lavativi?
Il SiULM denuncia  preoccupazione per il rischio che l'attuale gestione dei trasferimenti crei un ambiente lavorativo fortemente demotivante. Invece di premiare la competenza e il merito, il messaggio che si rischia di trasmettere è che solo chi è inefficiente o problematico ha più probabilità di ottenere un trasferimento. Se, infatti, i comandanti ritengono alcuni militari “indispensabili” e li trattengono contro la loro volontà, potrebbe innescarsi una pericolosa spirale in cui il personale più qualificato e produttivo sarà bloccato, mentre chi è percepito come meno utile verrà liberato più facilmente.

La logica distorta che emerge da questa situazione è la seguente: se vuoi ottenere un trasferimento, devi farti percepire come un problema. Lavativi, nullafacenti e coloro che creano difficoltà potrebbero avere la strada spianata per cambiare destinazione, mentre i militari impegnati e professionali resterebbero intrappolati nei loro reparti ed incarichi attuali, soffocando ogni possibile aspettativa.
Implicazioni per la morale e l’efficienza operativa
Questa situazione pone una grave minaccia alla morale del personale dell'Aeronautica. Se il personale avverte che il loro impegno e le loro competenze non vengono riconosciute, ma piuttosto penalizzati, il rischio è di assistere a una progressiva perdita di motivazione. Un ambiente in cui il merito non è valorizzato ma, al contrario, è un ostacolo per la carriera e i trasferimenti, potrebbe portare ad un inevitabile calo dell’efficienza operativa.
Inoltre, se questa percezione si diffondesse a macchia d'olio, l'Aeronautica Militare rischierebbe di ritrovarsi con una forza lavoro demotivata e poco incline al sacrificio. I comandanti si troverebbero a dover gestire un personale poco propenso a dare il massimo, consapevole che ogni sforzo potrebbe essere controproducente per i propri interessi personali.
Urge un cambio di rotta
È evidente che la gestione attuale dei trasferimenti, se non corretta, rischia di trasformare l'Aeronautica Militare in un’istituzione priva di meritocrazia, dove il futuro della carriera di un militare è legato non tanto alle sue competenze e al suo impegno, quanto alla sua capacità di essere percepito come un peso.

Il SiULM lancia un appello al Capo di SMA Generale di Squadra Aerea Luca Goretti per immediato cambio di tendenza  affinché il personale possa vedere realizzate le proprie aspettative.

Serve un cambio di rotta, e serve subito.


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IN DISCUSSIONE AL SENATO UN DISEGNO DI LEGGE MIGLIORATIVO DELLE CONDIZIONI PENSIONISTICHE

Grazie al costante impegno del SIULM (Sindacato Unitario Lavoratori Militari), finalmente sembra prendere forma un provvedimento che potrebbe migliorare sensibilmente le condizioni pensionistiche dei militari. Il Disegno di Legge S. 606, attualmente in discussione presso il Senato, si pone l’obiettivo di ridurre le disparità di trattamento pensionistico tra il personale delle Forze armate e quello civile, penalizzato dal metodo contributivo introdotto con la Riforma Dini del 1995.

Il SIULM si è battuto duramente affinché venissero riconosciuti i sacrifici e le specificità del personale militare, che spesso affronta limitazioni personali e rischi operativi elevati. Grazie a queste pressioni, il DDL S. 606 propone importanti misure perequative, come l'adeguamento dei coefficienti di trasformazione, l'introduzione di benefici per il periodo di servizio, e una maggiore flessibilità nel calcolo della pensione, specialmente per chi non raggiunge la massima anzianità contributiva.

Il risultato atteso di queste misure, qualora approvato, sarebbe un sensibile miglioramento delle condizioni previdenziali per migliaia di militari, eliminando le ingiustizie accumulate negli anni e consentendo una pensione più equa. Il ruolo del SIULM è stato determinante nel portare avanti questa battaglia, che sembra ormai avviata verso una felice conclusione. I militari, che da tempo attendevano un riconoscimento concreto per il loro impegno, possono finalmente sperare in una pensione più adeguata grazie al lavoro incessante del SIULM.

Qui il testo della proposta di legge


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SIULM CHIEDE IL RITORNO DEL SERVIZIO AUTOCOMPENSANTE PER I TURNISTI DELL'AERONAUTICA MILITARE

Il Sindacato Unitario Lavoratori Militari (SiULM) ha recentemente avanzato una richiesta cruciale per la tutela dei diritti dei turnisti dell'Aeronautica Militare, chiedendo il ripristino del servizio autocompensante. Questa forma di organizzazione del lavoro, che permette di bilanciare in modo più equo le ore di servizio con i riposi, rappresenta un'importante misura di tutela per i militari che svolgono attività su turni.

Negli ultimi anni, i turnisti dell'Aeronautica hanno visto un progressivo deterioramento delle condizioni lavorative, a causa di una gestione meno flessibile e meno compensatoria dei turni di servizio. I lavoratori lamentano carichi eccessivi di lavoro e tempi di recupero insufficienti, con un impatto diretto sulla loro salute fisica e mentale, oltre che sulla qualità della vita personale e familiare.

Il servizio autocompensante permetteva ai militari turnisti di equilibrare le ore di lavoro accumulate con riposi compensativi in modo proporzionato, garantendo così un miglior recupero psico-fisico e una maggiore soddisfazione lavorativa. Questo sistema si fonda sul principio della reciprocità tra lavoro e riposo, che ha come obiettivo principale la tutela del benessere del lavoratore.

Il ritorno a questo sistema, sostiene il SiULM, ridurrebbe lo stress e la fatica accumulata dai militari che svolgono turni particolarmente impegnativi, soprattutto in un  contesto operativo delicato dove la prontezza e l'efficienza sono fondamentali.

Il SiULM ha evidenziato che la mancanza del servizio autocompensante sta mettendo ancora più in difficoltà chi svolge il servizio in grandi città e, dati i bassi stipendi, ha preferito sviluppare la propria famiglia nei luoghi di origine o comunque a 150/200 km di distanza dalla sede di servizio.

Abbiamo testimonianza di militari che ci hanno confidato che a queste condizioni dovranno congedarsi.


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NO ALL'AUMENTO DELLE ETÀ PENSIONABILE

Dopo le voci che giornalini e giornalai mettono in giro per fare abituare il popolo, Il SiULM (Sindacato Unitario Lavoratori Militari) comunica che si batterà con ogni mezzo possibile anche ricorrendo al supporto di tutti i colleghi nelle piazze, per evitare un innalzamento dell'età pensionabile per i militari. Difenderemo i diritti degli uomini in divisa contro l'ennesima manovra economica che punta a fare cassa sul pubblico impiego, in particolare sul Comparto Difesa.

L'aumento dell'età pensionabile a partire dal 2026 sarebbe una mannaia per chi presta servizio in condizioni particolarmente gravose.

Il SiULM ritiene ingiusto penalizzare ulteriormente questo settore, infatti è necessario ricordare che alle donne ed uomini  che vestono una divisa è richiesta prestanza fisica, prontezza negli interventi da compiere e tante altre caratteristiche che con l'avanzare dell'età si perdono.

Il SIULM DICE NO ALL'AUMENTO DELL'ETÀ PENSIONABILE.


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