SIULM

Sindacato Unitario Lavoratori Militari

Notizie

COMUNICATO NUOVO CALCOLO PENSIONI

Dipartimento della Comunicazione e Informazione

COMUNICATO STAMPA

 

SiULM: “Giù le mani dalle nostre pensioni”

Il SiULM sta attenzionando da giorni la stampa nazionale in merito alla Riforma Pensionistica che il Governo starebbe ipotizzando di attuare dal 2025. Le aree di intervento, per il Comparto Pubblico Impiego, dovrebbero concentrarsi sul “taglio” delle quote retributive delle pensioni con il calcolo “misto” e sulla riduzione delle così dette “finestre mobili” per chi sceglierà l’uscita anticipata. Il pensionamento per anzianità dovrebbe, secondo gli ipotetici intendimenti governativi, essere ulteriormente penalizzato. Il Comparto Difesa da noi rappresentato, non accetta ulteriori penalizzazioni. I servitori dello Stato hanno il diritto di poter condurre una vita dignitosa anche dopo il servizio attivo. Le tante penalizzazioni, tra cui la mancata costituzione dei Fondi Pensione hanno già eroso notevolmente i nostri futuri assegni pensionistici. Non accetteremo ulteriori riforme peggiorative perché, non possiamo mettere a rischio la sopravvivenza dei nostri colleghi che andranno prossimamente in quiescenza.

 

Istrana (TV), 01/03/2024

 

 

 

IL CAPO DEL DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE

Dottor Roberto SIBILLA

 

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SiULM - Sindacato Unitario Lavoratori Militari

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PEC: siulm@pec.it - aeronautica@pec.siulm.it / E-MAIL: comunicazione@siulm.it

IL SIULM A FIANCO DELLE PROFESSIONI SANITARIE MILITARI

Il Sindacato Unitario del Lavoro Militare (SiULM) comunica di aver dato mandato al proprio legale, avvocatessa Giulia Liliana Monte, per tutelare gli interessi dei propri iscritti ed in particolare per garantire parità di opportunità nella realizzazione extra-professionale a tutto il personale del
Comparto delle Forze Armate, concentrandosi sull'eliminazione delle discriminazioni derivanti dalle attuali disposizioni normative. Nella missiva indirizzata al Ministero della Difesa – Direzione Generale per il Personale Militare e allo Stato Maggiore Aeronautica si sono evidenziate le restrizioni normative che non attribuiscono pari opportunità al personale Militare. Nello specifico solo i medici e gli psicologi militari possono esercitare, al di fuori dell’orario di servizio, attività professionale in forma privatistica, mentre il resto del personale non gode di analoghe  possibilità.
Questa Associazione Sindacale ha ritenuto di affidare lo studio della problematica all’avvocatessa Monte la quale, dopo un’attenta lettura e una valutazione tecnico-professionale, ha evidenziato che gli Articoli del Codice dell’Ordinamento Militare (C.O.M.) siano stati formulati in netta
contrapposizione con il principio di parità sancito dall'Articolo 3, comma 2, della Costituzione italiana. Inoltre, considerata la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale l'Articolo 210 del C.O.M. nella parte in cui non comprende anche gli psicologi
militari tra il personale cui è consentita l’attività libero professionale, il SiULM si impegna ad approfondire i vincoli normativi e proporne le opportune modifiche al fine di eliminare le discriminazioni.
Per sostenere questa importante iniziativa, il SiULM invita tutti i militari istituzionalmente impiegati nei settori delle “professioni sanitarie militari” (es.: gli infermieri militari) ad iscriversi al Sindacato.
Solo così, con forza ed unità, si potrà vincere questa prima battaglia ed ottenere il giusto riconoscimento ed il libero utilizzo professionale delle abilitazioni possedute dal personale militare.
Il Sindacato continuerà ad impegnarsi nel perseguire con forza e determinazione questo obiettivo, affinché tutti i lavoratori militari possano godere dei medesimi diritti di crescita umana e professionale nel rispetto dei principi costituzionali.
Istrana (TV), 28/02/2024


IL CAPO DEL DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE
                             Dottor Roberto SIBILLA


Dipartimento della Comunicazione e Informazione
SiULM - Sindacato Unitario Lavoratori Militari
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PEC: siulm@pec.it - aeronautica@pec.siulm.it / E-MAIL: aeronautica@siulm.it

DISPARITÀ DI TRATTAMENTO ECONOMICO PER IL PERSONALE MILITARE ITALIANO

Direttivo Nazionale della Marina

COMUNICATO STAMPA

Disparità di Trattamento Economico per il Personale Militare Italiano

 

La Segreteria Generale della Marina Militare solleva con fermezza una questione cruciale che affligge il nostro personale militare: la disparità di trattamento economico rispetto ai colleghi stranieri impiegati nelle stesse operazioni internazionali. È inconcepibile che i nostri uomini e donne in divisa siano trattati in maniera così iniqua rispetto ai loro pari stranieri, soprattutto considerando il sacrificio e la dedizione che dimostrano sul campo ogni giorno.

 

In particolare, siamo profondamente preoccupati per l'inadeguato compenso economico riservato ai nostri valorosi marinai della Marina Militare. Questi uomini e donne, che operano in condizioni spesso estreme e rischiose, meritano un trattamento economico degno del loro impegno e della loro dedizione alla patria.

 

Chiediamo un intervento urgente per correggere questa ingiustizia e garantire un trattamento equo e proporzionato al valore e al sacrificio del nostro personale militare. Inoltre, chiediamo di essere informati sul trattamento economico previsto per la nuova Missione Unione Europea "Aspides".

 

È imperativo che venga organizzato un incontro per discutere le azioni concrete da intraprendere per risolvere questa situazione ingiusta e garantire il giusto riconoscimento al nostro personale militare. La dignità e il benessere dei nostri uomini e donne in divisa non possono essere ignorati o trascurati.

 

La Marina Militare italiana si impegna a difendere i diritti e il benessere del proprio personale con ogni mezzo a disposizione. Chiediamo il sostegno e la collaborazione di tutte le parti interessate per porre fine a questa disparità e assicurare un trattamento equo e dignitoso per il nostro personale militare.

 

La Segreteria Generale della Marina Militare

 

 

SEGRETERIA NAZIONALE MARINA


 

ACCORDO REGIONALE TRENITALIA S.P.A. E FORZE DELL’ORDINE PER INCREMENTARE LA SICUREZZA A BORDO DEI TRENI REGIONALI

Il Siulm Carabinieri comunica che, ha scritto allo Spett.le Comando Generale dei Carabinieri affinché si faccia promotore per eliminare delle criticità riscontrate riguardo l’accordo di cui in oggetto.

L'ACCORDO si pone come obiettivo principale quello dell’incremento della sicurezza personale e patrimoniale sia dei viaggiatori che del personale di scorta a bordo dei treni regionali in Veneto. Quindi, si consentirebbe a tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine sopra menzionate, esclusivamente nell’ambito del territorio veneto (definendo con precisione le stazioni ferroviarie che ne limiterebbero l’ambito di applicazione), di fruire gratuitamente dei servizi ferroviari di seconda classe.

Le criticità sono: l’incongruenza che emerge dalla lettura del testo del predetto accordo, ovvero il primo elemento discutibile, è dato dalle modalità di ammissione al treno, dove si dice che gli operatori delle FF.PP. dovranno attestarsi al treno utilizzando l’apposita APP “Board Support”………., app per la cui installazione si usano termini come “profilazione”, registrazione ed accreditamento, assicurando che il tutto avverrà in forma anonima; precisando, però, che per effettuare tale operazione di registrazione si dovrà utilizzare la e-mail d’istituto o in alternativa la e-mail con dominio “gmail.com” oppure l’utenza mobile in uso all’operatore. La registrazione informatica con tale applicazione dovrebbe servire al personale di bordo delle ferrovie per “smarcare” dal punto di vista contabile il viaggiatore delle Forze dell’Ordine ai fini della controlleria, di rilevare in tempo reale la presenza di appartenenti alle forze dell’ordine sul convoglio e, in caso di necessità, di formulare la richiesta di intervento tramite la suddetta app, o tramite l’interfono del treno, oppure per chiamata diretta. L’accordo specifica inoltre che, durante la controlleria, il personale accreditato tramite l’app DOVRA’ esibire il tesserino e comunicare le ultime tre cifre del proprio numero utilizzato per il login e specifica ancora che, nel caso in cui l’operatore delle FF.PP. non si sia registrato tramite tale procedura digitale o che non sia in grado di mostrare il tesserino, oppure che non sia in grado di fornire le ultime tre cifre del proprio numero sarà considerato sprovvisto di biglietto e regolarizzato. Continuando nella lettura si legge esplicitamente di “obbligo”, lett.: L’obbligo di utilizzo dell’App “Board Support”, da parte degli operatori delle FF.PP., è stato convenuto a partire dal 1° dicembre 2023 tempo ritenuto necessario per l’adeguamento/implementazione dei sistemi informatici da parte delle singole amministrazioni. Successivamente nell’accordo si illustrano, le modalità d’intervento a bordo da parte degli appartenenti alle Forze di Polizia. In sostanza, si dice che una volta effettuata la richiesta d’intervento da parte del personale delle ferrovie, l’operatore delle FF.PP. compatibilmente con il suo profilo di P.G. e di P.S., funzioni, qualifica e grado, valuterà caso per caso le modalità operative più adeguate, avendo cura di salvaguardare l’integrità personale propria, del personale delle ferrovie, nonché della sicurezza dei viaggiatori. Potrà, inoltre, nominare eventuali ausiliari di P.G. in base alle circostanze ed alle persone presenti. L’accordo, poi, indica, come numeri telefonici di riferimento quello della Polizia ferroviaria competente per territorio oppure quello in uso al personale ferroviario.

Questa sigla sindacale ha evidenziato inoltre i seguenti elementi, che sono le fonti delle suddette criticità:

  1. UTILIZZO OBBLIGATORIO DI UNA APP:

    Tale obbligatorietà genera diverse perplessità. Preliminarmente nessuno può essere obbligato, né come cittadino, né come operatore delle FF.PP. a possedere uno smartphone e conseguentemente a doversi abbonare ad internet. Se si devono usare tali strumenti per motivi di lavoro, essi diventano per l’appunto uno strumento di lavoro e quindi devono essere forniti con oneri a carico del medesimo datore di lavoro. In buona sostanza si è di fatto sempre e comunque perennemente in servizio tanto da trovarsi nelle condizioni di non poter più essere liberi di spegnere detto strumento, limitando di fatto l’interazione sociale diretta e di presenza. Senza considerare, infine, la riservatezza dei dati personali degli operatori delle forze dell’ordine, i quali si trovano inevitabilmente a non avere più alcuna tutela della propria privacy, nel momento in cui sono in viaggio di piacere o per motivi strettamente privati.

  2. OPERATIVITA’ E SICUREZZA:

Per quanto attiene le modalità operative e le condizioni di sicurezza, queste pongono svariati interrogativi e perplessità in quanto, secondo quanto prevederebbe il suddetto accordo, dal momento in cui l’operatore delle FF.PP. sale sul treno regionale. Ai fini di una migliore comprensione, ipotizziamo ad esempio un treno affollato, sul quale magari stanno viaggiando dei pericolosi criminali e l’operatore FF.PP., che si trova nei pressi, si dovesse trovare nell’obbligo di mostrare il tesserino e/o di comunicare parte o l’integrità dei propri dati personali al capo-treno; immaginiamo ancora che magari l’operatore sia impegnato in un’indagine delicata e che quel giorno per stretta necessità abbia dovuto prendere per forza quel treno; oppure, immaginiamo che l’operatore, libero dal servizio, non armato e non equipaggiato, stia viaggiando per motivi strettamente privati in compagnia di amici, conoscenti, parenti. Ebbene con quelle modalità di registrazione e di individuazione da parte del personale delle ferrovie è facile comprendere come non vi possa essere alcun criterio o margine di sicurezza neanche per mettersi in contatto con la più vicina Centrale Operativa ed indirizzare l’intervento o chiedere supporto. Inoltre, è facile comprendere che, se l’operatore viaggia con persone con le quali è legato da profondi sentimenti questo si trovi certamente condizionato dalla loro presenza e questo può seriamente compromettere la sicurezza sua, quella di chi gli sta vicino e degli altri da proteggere. Il tutto ovviamente comprometterebbe oltre la sicurezza, anche la genuinità e l’efficacia dell’azione che si dovesse intraprendere contro il turbatore della pubblica sicurezza o contro il malintenzionato, con risultati disastrosi. È ovvio invece che, se l’operatore delle FF.PP. è in borghese, e la sua professione non è nota agli altri presenti, in caso di criticità sarebbe un vantaggio per l’operatore, in quanto questi potrebbe fare affidamento sulla propria discrezionalità, sul proprio buon senso e sulla propria preparazione professionale, scegliendo LUI, come meglio intervenire e quando.

Il Siulm Carabinieri ha sottolineato che non contesta i legittimi e pregevoli principi di fondo che animano l’accordo di cui innanzi, ma se ne criticano alcune modalità operative descritte nell’accordo medesimo, fermo restando che, si è tutti consapevoli ed assolutamente convinti del dover intervenire in caso di necessità, in qualunque circostanza e nel miglior modo possibile. Quindi il punto non è quello se scegliere d’intervenire, in quanto in un modo o nell’altro, nel caso la situazione lo richieda, a prescindere dalla richiesta o meno del capo-treno SI DEVE intervenire e su questo non ci devono essere dubbi. Il punto è come sarebbe possibile farlo in sicurezza e nel migliore dei modi.

PROPOSTE E CONCLUSIONI: Sarebbe meglio comprendere nell’accordo solo i pendolari ovvero gli operatori che si muovono con il treno per raggiungere il posto di lavoro; prima di tutto in quanto costretti a doversi spostare per ragioni di lavoro e poi perché potrebbero più facilmente muoversi in possesso di strumenti più idonei per intervenire in caso di necessità, e che sono strettamente compatibili con la tipologia di servizio svolta (pistola e manette). Qualcuno di questi pendolari, di sua scelta, senza essere obbligati, potrebbe anche viaggiare in divisa (COMPRENDENDO NEL “VIAGGIO” IL SERVIZIO PASSIVO CORRELATO ALL’ORARIO CON L’INDENNITA’ SE PREVISTA DI TURNAZIONE ESTERNA, SOMMANDOSI AL SERVIZIO ATTIVO GIUNTO IN UFFICIO), costituendo questa un ottimo elemento di dissuasione per i malintenzionati e più facilmente

identificabile dal personale o da chi ne avesse bisogno. Invece per il personale in abito borghese, emettere tramite biglietteria, un “biglietto digitale o fisico” con la scritta “Operatore di Polizia” e l’appartenenza “Arma dei Carabinieri” con il posto assegnatovi, il tutto ovviamente senza la necessità di dover scaricare alcuna app ma semplicemente comunicando con riservatezza al capo-treno che si sta salendo sul convoglio, offrendo la propria disponibilità con discrezione ed in mille altri modi, qualificandosi dinanzi al predetto capo-treno sempre con discrezione e nel rispetto della privacy o quando la situazione di pericolo o criticità lo necessitasse. La nostra amministrazione potrebbe comunicare, per iscritto e nella massima riservatezza, alle Ferrovie quali e quanti sarebbero i pendolari quali tratte sarebbero interessate dalla loro presenza.

La segreteria Nazionale SIULM CARABINIERI, viste le numerose segnalazioni giunte dai NS iscritti, si fa portavoce delle criticità riscontrate e chiede rispettosamente allo Spettabile Comando Generale di farle presente nelle sedi opportune.

 

Visitate il sito per vedere le convenzioni riservate agli iscritti.

 

Unitevi a noi… Dalla parte del collega sempre!

www.siulm.it


Il Sindacato Unitario Lavoratori Militari (SI.U.L.M.) è un Associazione Professionale a Carattere Sindacale tra Militari (A.P.C.S. M.) InterForze riconosciuta e iscritta al nr. 18 dell’Albo del Ministero del Difesa. Noi siamo un organismo di riferimento per la tutela dei diritti del personale con le “stellette”, nati nel 2018 dalla brillante idea di 15 Militari appartenenti all’Esercito Italiano, all’ Aeronautica Militare ed all’Arma dei Carabinieri. L’abrogazione della norma sul divieto di costituire associazioni ha spinto questo gruppo di pionieri, animanti dalla sensibilità e dal senso di prodigalità nei confronti dei colleghi in difficoltà e precari, a staccarsi dalle vecchie logiche della rappresentanza militare. per abbracciare il nuovo credo: “Tutelati Sempre”.

RITARDO NELLA CORRESPONSIONE DEI BUONI PASTO AL PERSONALE MILITARE IN SERVIZIO

Direttivo Nazionale Marina

COMUNICATO STAMPA

Ritardo nella corresponsione dei buoni pastoal personale militare in servizio

Il Sindacato Unitario Lavoratori Militari (SIULM) esprime profonda preoccupazione per il persistente ritardo nella corresponsione dei buoni pasto al personale militare in servizio.

 

Il pasto giornaliero rappresenta un diritto fondamentale per ogni membro delle Forze Armate, tuttavia, il mancato ricevimento dei buoni pasto per sei mesi, dalle mensilità di Settembre 2023 a Febbraio 2024, ha creato un grave disagio economico e compromesso il benessere dei nostri militari.

 

Il SIULM, rappresentante del personale militare, chiede un intervento tempestivo da parte delle autorità competenti per risolvere questa delicata situazione. Un'azione immediata dimostrerebbe il riconoscimento dell'impegno e del sacrificio dei nostri militari, nonché il costante supporto dell'Amministrazione al loro benessere.

 

La Segreteria Generale della Marina, ha sollecitato con fermezza un intervento rapido e definitivo per garantire il regolare riconoscimento dei diritti del personale militare.

 

Il SIULM confida nella sensibilità e prontezza delle autorità competenti nell'affrontare questa problematica, certi che un intervento immediato sarà di fondamentale importanza per mantenere alta la coesione e il morale della nostra comunità militare.

 

 

Augusta, 23 Febbraio 2024

SEGRETERIA NAZIONALE MARINA