SIULM

Sindacato Unitario Lavoratori Militari

Notizie

MODIFICA ART.N.28 - TITOLO III - CAPITOLO I DELLA PUBBLICAZIONE TRASFERIMENTI

Modifica art.n.28 - Titolo III - Capitolo I della Pubblicazione “Raccolta di disposizioni riguardanti le assegnazioni e i trasferimenti dei Marescialli, Brigadieri, Appuntati e Carabinieri – Edizione 2023.


 

Il Dott. Giuseppe Rifino, Segretario Nazionale SIULM Carabinieri comunica che: viste le numerose segnalazioni giunte dai NS iscritti, si è fatto portavoce del malessere che incorre ed ha chiesto al Comando Generale di far presente nelle sedi opportune che la nuova edizione della “Raccolta di disposizioni riguardanti le assegnazioni e trasferimenti dei Marescialli, Brigadieri, Appuntati e Carabinieri” vede alcune modifiche in particolare agli art. 24 e 28.

Il Siulm Carabinieri nello specifico ha comunicato che all’art. 24 viene definito un elenco di reparti per i quali risultava necessaria la prenotazione per esservi trasferiti. Al successivo art. 28 della medesima raccolta vengono indicati i requisititi necessari per ottenere tale “prenotazione” ai Comandi e Reparti di cui all’Art. 24, tra i quali requisito fondamentale è quello indicato alla lettera “b”, cioè “aver riportato nell’ultimo biennio la valutazione caratteristica di almeno SUPERIORE ALLA MEDIA”. Al 2° comma del medesimo artico 28 viene poi definito che “La perdita di uno dei requisiti di cui alle lettere “a” e “b” è causa di allontanamento dai reparti di cui al nr. 24”. Il Comandante di Corpo dovrà tempestivamente segnalare al competente Ufficio del Comando Generale il personale incorso nella perdita dei predetti requisiti, per promuovere il conseguente trasferimento ad altra Organizzazione dell’Arma, ovvero per avanzare proposta motivata per l’eventuale permanenza al reparto di appartenenza.

Ovvio che tale disposizione, nuoce e pesa come un mattone sul militare, di fatto, il malcapitato, si vedrebbe in gioco non solo il suo futuro professionale, come, aimè, succede a tutti i Carabinieri sottoposti alla discrezionalità del giudicante, ma si ritroverebbe a rischio di trasferimento presso altra sede, probabilmente mai nemmeno pensata o desiderata, a svolgere quindi un’attività lavorativa che nulla centra con la precedente, con eventuali forti riflessi anche nella vita privata e famigliare.

Inutile dire che “siamo tutti Carabinieri”, ma le differenze lavorative tra un settore e l’altro sono spesso enormi: una cosa fa il corazziere, un’altra chi sta in territoriale, un’altra il pilota di elicottero o chi presta servizio ai NAS.

Questa Segreteria Nazionale Carabinieri, ha chiesto al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri di rivedere tale norma che rischia di creare considerevoli sperequazioni di trattamento. Nel merito và anche evidenziata la discrezionalità concessa a diversi Comandanti di corpo, ove medesime condotte o tratti caratteriali di un militare potrebbero essere valutati in modo diverso, e un trasferimento costituirebbe lo sconvolgimento della vita professionale e famigliare di un militare e di un altro no. Non si può condannare un militare per una flessione produttiva riconducibile a un solo periodo valutativo, quando il successivo potrebbe tornare ad una migliore produttività.

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NOI DEL SIULM NON LASCIAMO MAI NESSUNO DA SOLO, neanche quando le problematiche non sono solo di natura professionale. Per questo la Nostra assistenza e professionalità sono a 360'.

Per qualsiasi informazione e/o problematica potete contattare direttamente il Segretario Generale Siulm Carabinieri Giuseppe Rifino al 327.6221183.

 

Visitate il sito per vedere le convenzioni riservate agli iscritti.

 

Unitevi a noi… Dalla parte del collega sempre!

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SIULM CARABINIERI, MOBILITÀ CARABINIERI FORESTALE

Il Dott. Giuseppe Rifino, Segretario Nazionale SIULM Carabinieri comunica che si è recato nei giorni scorsi congiuntamente al Dirigente del Siulm Carabinieri dott. Marcello Pepe nello studio dell’avv. Lizza per concordare quanto segue:

I Carabinieri Forestali che hanno fatto ricorso alla CEDU contro la militarizzazione e che vorrebbero richiedere la mobilità in altre amministrazioni, compreso il comparto sicurezza, come misura alternativa al risarcimento del danno, possono compilare e firmare l’allegata istanza, in originale, allegando il documento di riconoscimento ed inviarlo per posta ordinaria o raccomandata al domicilio del sottoscritto: Dott. Giuseppe Rifino, Bari in via Messapia civico 19 cap 70126 entro il 13 aprile p.v.. Il sottoscritto, una volta raccolte le varie istanze, redigerà un elenco dei possibili ricorrenti consegnando le istanze sottoscritte in originale personalmente all’avv. Lizza. Per quanto riguarda l'onorario dell'avv. Lizza esso sarà alternativo al risarcimento del danno in caso di accoglimento della proposta di mobilità da parte del governo. L’avvocato invierà una mail singolarmente ad ogni ricorrente la quale specificherà tra le altre cose il proprio compenso. Ovviamente il compenso all'avvocato verrà versato singolarmente solo in caso di accettazione da parte del governo delle singole proposte di mobilità. In caso di mancata accettazione delle proposte di mobilità rimarrà vigente il diritto al risarcimento del danno.

scarica qui l'istanza dell'avvocato Lizza.

Invece questo https://chat.whatsapp.com/LuSUkgmL8bg1u8Juu6PaAD è il link d'invito al gruppo MOBILITA' CARABINIERI FORESTALE SIUL CARABINIERI

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Per avere maggiori informazioni potete contattare direttamente il Segretario Generale Siulm Carabinieri Giuseppe Rifino al 327.6221183 / il Segretario Aggiunto Marcello Pepe al 366.8004801 o entrare nel gruppo whatsapp dedicato di cui si allega il link.

 

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Il Sindacato Unitario Lavoratori Militari (SI.U.L.M.) è un Associazione Professionale a Carattere Sindacale tra Militari (A.P.C.S. M.) InterForze riconosciuta e iscritta al nr. 18 dell’Albo del Ministero del Difesa. Noi siamo un organismo di riferimento per la tutela dei diritti del personale con le “stellette”, nati nel 2018 dalla brillante idea di 15 Militari appartenenti all’Esercito Italiano, all’ Aeronautica Militare ed all’Arma dei Carabinieri. L’abrogazione della norma sul divieto di costituire associazioni ha spinto questo gruppo di pionieri, animanti dalla sensibilità e dal senso di prodigalità nei confronti dei colleghi in difficoltà e precari, a staccarsi dalle vecchie logiche della rappresentanza militare. per abbracciare il nuovo credo: “Tutelati Sempre”.

SIULM CARABINIERI, PRIME STORICHE ASSEMBLEE SINDACALI ALL'INTERNO DELLE CASERME

l 29 marzo 2024 dalle ore 11.30 alle 13.30 nella sede del Comando Provinciale di Brindisi, il Siulm Carabinieri ha indetto un'assemblea sindacale.

 

Il Dott. Giuseppe Rifino, Segretario Nazionale SIULM Carabinieri ha dichiarato: "Fino a poco tempo fa era impensabile una cosa del genere, oggi sì è compreso l’importanza di una struttura sindacale organizzata che possa portare avanti le criticità della nostra professione, Uniti, come nel motto del SIULM Carabinieri".

 

L’Associazione, già attiva da qualche anno, presenterà la propria organizzazione e intende quindi ampliare la platea degli iscritti incontrando gli attuali aderenti per partecipare insieme nel raccogliere le problematiche da rappresentare ai vertici dell'Arma.

Saranno presenti esponenti sindacali Nazionali SIULM Carabinieri:

-Dott. Giuseppe Rifino, Segretario Generale Nazionale Siulm Carabinieri;

-Dott. Marcello Pepe, Segretario Nazionale ruolo Forestale;

 

Nell' occasione presenteranno i servizi di consulenza offerti ai propri iscritti in materia di Diritto Amministrativo, Diritto Militare, compilazione e corretto andamento delle richieste per le "Cause di Servizio”, nonché della prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro come stabilito dalla Legge 81/2008 oltre alle problematiche conne alla linea del “ruolo forestale”.

Non meno importante verrà rappresentata la Tutela Legale Stragiudiziale con onori a carico dell’APCSM Siulm.

 

Partecipare all’assemblea è un importante momento di crescita professionale e personale.

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CARABINIERI: BUONI PASTO E MENSA DI SERVIZIO

Il Siulm Carabinieri comunica che, ha scritto al Comando Generale dei Carabinieri affinché si faccia promotore promotore per eliminare il buono pasto (con grossi problemi di utilizzo) e prevedere al suo posto una specifica indennità di mancato pasto e adeguare le somme corrisposte per la fruizione delle mense.

L’attuale situazione economica ha creato un innalzamento dei costi dei beni di prima necessità, che l’Istituto Nazionale di Statistica ha valutato in una media del 17%. L’inflazione ha eroso significativamente il valore dell’importo corrisposto del buono sostitutivo del pasto (che ha grossi problemi di utilizzo ed è anche in parte tassato).

La nostra organizzazione sindacale propone di eliminare il buono pasto e prevedere al suo posto una specifica indennità direttamente sullo statino o su una carta ricaricabile. Inoltre, si chiede di estendere tale adeguamento anche al costo del pasto servito nelle mense di servizio, è evidente che anche le ditte fornitrici delle derrate alimentari o del servizio mensa hanno adeguato il confezionamento dei pasti ai nuovi listini di acquisto delle materie prime, rendendone la qualità, oltre che la quantità, non accettabile.

 

LA SEGRETERIA NAZIONALE SIULM CARABINIERI, ha chiesto, di intervenire celermente al fine di porre il giusto correttivo ad una problematica che colpisce trasversalmente tutto il personale militare.

 

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L’ERGASTOLO OSTATIVO DELLE SANZIONI DI STATO

Carabinieri: L’ergastolo ostativo delle sanzioni di stato.


 

Il Siulm Carabinieri comunica che, ha scritto al Comando Generale dei Carabinieri affinché si faccia promotore di far modificare la normativa riguardo l’annullamento delle sanzioni di stato.

Nel nostro ordinamento penale è prevista la possibilità di ottenere la riabilitazione a seguito di condanna penale, a determinate condizioni previste dalla legge. Stessa possibilità viene data anche al tribunale militare, a seguito di condanna penale di un militare, fermo restando il rispetto delle condizioni previste dalla legge.

L’unico caso di ergastolo ostativo è previsto per quei militari che sono incorsi in sanzioni disciplinari di stato, che equivalgono ad una condanna a vita in quanto non è possibile ottenerne la cancellazione, così come è invece giustamente previsto per le sanzioni di corpo. Le sanzioni di stato seguono tutta la carriera del militare impedendone l’accesso a determinati istituti, ultimo in ordine di tempo la possibilità di assumere cariche sindacali a seguito di nomina da parte dell’assemblea congressuale sindacale, menomandone la reale e fattiva partecipazione in tutte quelle situazioni che potrebbero consentirgli un miglioramento nella vita professionale e personale. Non è possibile che dopo 10, 15, 20 o più anni gli effetti deleteri delle sanzioni di stato debbano proseguire i loro effetti sui militari, quasi fossero una persecuzione a vita.

LA SEGRETERIA NAZIONALE SIULM CARABINIERI ha chiesto, allo Spettabile Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, viste le numerose segnalazioni giunte dai NS iscritti, di farsi portavoce affinché venga modificata la disposizione che impedisce di ottenere la cancellazione della sanzione di stato, dandone una tempistica certa che dia la possibilità al militare di rimettersi in gioco alla pari con tutti gli altri colleghi, decorso un tempo non punitivo ma congruo dall’emanazione della sanzione di stato, quale ad esempio i due anni, così come previsto per le sanzioni di corpo. Inoltre, l’amministrazione colmerebbe un vuoto nella disciplina delle sanzioni di stato, dando al contempo la possibilità ai militari meritori di rientrare in un alveo di normalità nella vita professionale militare.

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COMUNICATO STAMPA RAPPORTO GERARCHICO

Dipartimento della Comunicazione e dell’Informazione
COMUNICATO STAMPA

Il SIULM, sempre attento alle problematiche dei propri iscritti, ha inviato una lettera al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri per evidenziare alcune problematiche della richiesta di “rapporto gerarchico”.
Nella missiva, frutto delle tante segnalazioni dei nostri iscritti, abbiamo portato all’attenzione dell’alto ufficiale, quanto l’attuale normativa sia anacronistica e macchinosa. Non si può certo aspettare 90 giorni per essere ascoltati e ottenere una risposta a situazioni che hanno carattere di urgenza. Ciò è statuito dell’Art. 735 del Testo Unico dell’Ordinamento Militare, recepito dalle direttive di Forza Armata. A tal riguardo abbiamo chiesto al Comandante Generale di farsi promotore di un’opera di sensibilizzazione nei confronti della sua “discendenza” gerarchica, affinché  siano ristretti tali tempi.
In attesa di rivedere le norme che ne determinano la tempistica dell’iter. Noi crediamo fermamente che il personale, fonte essenziale della nostra organizzazione, ha necessità di essere ascoltato per non far venir meno l’aspetto motivazionale che anima i rappresentanti dell’Arma.
Il SIULM direttivo Carabinieri ha informato il Comandante dell’Arma che spesso le richieste di rapporto gerarchico vengono scoraggiate. Accade sovente che, durante l’istruzione dell’iter della richiesta, l’istante venga invitato dal personale addetto a processare la pratica, a non  presentarla.
Quest’ ultimi, adducendo giustificazioni pretestuose o rappresentando possibili ritorsioni da parte dei superiori, cercano di far desistere il militare richiedente dall’ottenimento del rapporto gerarchico.
Abbiamo evidenziato, sempre ascolto a circostanziate segnalazione di alcuni nostri iscritti, quanto alle volte sia complicato adire rapporto con i comandanti di Compagnia, Provinciale, ecc. quando il “contendere” è proprio tra il richiedente e il suo superiore diretto. Per evitare che la  domanda venga
in qualche modo ostacolata abbiamo proposto che il superiore gerarchico non entri nel merito della questione, se non limitatamente e che sia comunque obbligato a dare seguito alla richiesta nel più breve tempo possibile. Ci è sembrato doveroso evidenziare quanto sia importante che, i Comandanti di grado maggiore a quello diretto, siano a conoscenza di situazioni importanti delle quali spesso vengono, volontariamente, non informati.
Per la risoluzione di queste annose problematiche abbiamo consigliato di utilizzare sistemi di comunicazione più attuali. All’epoca della stesura della norma, che poi è stata inserita nel TUOM e cioè la legge 382/78, non esistevano gli attuali sistemi informatici istituzionali come la posta
elettronica, ecc. . E’ proprio l’impiego di questi mezzi che potrebbe sicuramente aiutare a gestire le istanze in maniera più rapida e attualizzare il processo di “richiesta di rapporto gerarchico”. Tali istanze sono spesso motivate da esigenze di carattere straordinario e grave da richiedere un immediato intervento dell’autorità sovraordinata al Carabiniere richiedente.
Ci attendiamo un intervento del Comandante Generale, che pubblicheremo sul nostro sito non appena
si sarà giunta risposta.

 

SIULM
DIPARTIMENTO COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE

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ACCORDO REGIONALE TRENITALIA S.P.A. E FORZE DELL’ORDINE PER INCREMENTARE LA SICUREZZA A BORDO DEI TRENI REGIONALI

Il Siulm Carabinieri comunica che, ha scritto allo Spett.le Comando Generale dei Carabinieri affinché si faccia promotore per eliminare delle criticità riscontrate riguardo l’accordo di cui in oggetto.

L'ACCORDO si pone come obiettivo principale quello dell’incremento della sicurezza personale e patrimoniale sia dei viaggiatori che del personale di scorta a bordo dei treni regionali in Veneto. Quindi, si consentirebbe a tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine sopra menzionate, esclusivamente nell’ambito del territorio veneto (definendo con precisione le stazioni ferroviarie che ne limiterebbero l’ambito di applicazione), di fruire gratuitamente dei servizi ferroviari di seconda classe.

Le criticità sono: l’incongruenza che emerge dalla lettura del testo del predetto accordo, ovvero il primo elemento discutibile, è dato dalle modalità di ammissione al treno, dove si dice che gli operatori delle FF.PP. dovranno attestarsi al treno utilizzando l’apposita APP “Board Support”………., app per la cui installazione si usano termini come “profilazione”, registrazione ed accreditamento, assicurando che il tutto avverrà in forma anonima; precisando, però, che per effettuare tale operazione di registrazione si dovrà utilizzare la e-mail d’istituto o in alternativa la e-mail con dominio “gmail.com” oppure l’utenza mobile in uso all’operatore. La registrazione informatica con tale applicazione dovrebbe servire al personale di bordo delle ferrovie per “smarcare” dal punto di vista contabile il viaggiatore delle Forze dell’Ordine ai fini della controlleria, di rilevare in tempo reale la presenza di appartenenti alle forze dell’ordine sul convoglio e, in caso di necessità, di formulare la richiesta di intervento tramite la suddetta app, o tramite l’interfono del treno, oppure per chiamata diretta. L’accordo specifica inoltre che, durante la controlleria, il personale accreditato tramite l’app DOVRA’ esibire il tesserino e comunicare le ultime tre cifre del proprio numero utilizzato per il login e specifica ancora che, nel caso in cui l’operatore delle FF.PP. non si sia registrato tramite tale procedura digitale o che non sia in grado di mostrare il tesserino, oppure che non sia in grado di fornire le ultime tre cifre del proprio numero sarà considerato sprovvisto di biglietto e regolarizzato. Continuando nella lettura si legge esplicitamente di “obbligo”, lett.: L’obbligo di utilizzo dell’App “Board Support”, da parte degli operatori delle FF.PP., è stato convenuto a partire dal 1° dicembre 2023 tempo ritenuto necessario per l’adeguamento/implementazione dei sistemi informatici da parte delle singole amministrazioni. Successivamente nell’accordo si illustrano, le modalità d’intervento a bordo da parte degli appartenenti alle Forze di Polizia. In sostanza, si dice che una volta effettuata la richiesta d’intervento da parte del personale delle ferrovie, l’operatore delle FF.PP. compatibilmente con il suo profilo di P.G. e di P.S., funzioni, qualifica e grado, valuterà caso per caso le modalità operative più adeguate, avendo cura di salvaguardare l’integrità personale propria, del personale delle ferrovie, nonché della sicurezza dei viaggiatori. Potrà, inoltre, nominare eventuali ausiliari di P.G. in base alle circostanze ed alle persone presenti. L’accordo, poi, indica, come numeri telefonici di riferimento quello della Polizia ferroviaria competente per territorio oppure quello in uso al personale ferroviario.

Questa sigla sindacale ha evidenziato inoltre i seguenti elementi, che sono le fonti delle suddette criticità:

  1. UTILIZZO OBBLIGATORIO DI UNA APP:

    Tale obbligatorietà genera diverse perplessità. Preliminarmente nessuno può essere obbligato, né come cittadino, né come operatore delle FF.PP. a possedere uno smartphone e conseguentemente a doversi abbonare ad internet. Se si devono usare tali strumenti per motivi di lavoro, essi diventano per l’appunto uno strumento di lavoro e quindi devono essere forniti con oneri a carico del medesimo datore di lavoro. In buona sostanza si è di fatto sempre e comunque perennemente in servizio tanto da trovarsi nelle condizioni di non poter più essere liberi di spegnere detto strumento, limitando di fatto l’interazione sociale diretta e di presenza. Senza considerare, infine, la riservatezza dei dati personali degli operatori delle forze dell’ordine, i quali si trovano inevitabilmente a non avere più alcuna tutela della propria privacy, nel momento in cui sono in viaggio di piacere o per motivi strettamente privati.

  2. OPERATIVITA’ E SICUREZZA:

Per quanto attiene le modalità operative e le condizioni di sicurezza, queste pongono svariati interrogativi e perplessità in quanto, secondo quanto prevederebbe il suddetto accordo, dal momento in cui l’operatore delle FF.PP. sale sul treno regionale. Ai fini di una migliore comprensione, ipotizziamo ad esempio un treno affollato, sul quale magari stanno viaggiando dei pericolosi criminali e l’operatore FF.PP., che si trova nei pressi, si dovesse trovare nell’obbligo di mostrare il tesserino e/o di comunicare parte o l’integrità dei propri dati personali al capo-treno; immaginiamo ancora che magari l’operatore sia impegnato in un’indagine delicata e che quel giorno per stretta necessità abbia dovuto prendere per forza quel treno; oppure, immaginiamo che l’operatore, libero dal servizio, non armato e non equipaggiato, stia viaggiando per motivi strettamente privati in compagnia di amici, conoscenti, parenti. Ebbene con quelle modalità di registrazione e di individuazione da parte del personale delle ferrovie è facile comprendere come non vi possa essere alcun criterio o margine di sicurezza neanche per mettersi in contatto con la più vicina Centrale Operativa ed indirizzare l’intervento o chiedere supporto. Inoltre, è facile comprendere che, se l’operatore viaggia con persone con le quali è legato da profondi sentimenti questo si trovi certamente condizionato dalla loro presenza e questo può seriamente compromettere la sicurezza sua, quella di chi gli sta vicino e degli altri da proteggere. Il tutto ovviamente comprometterebbe oltre la sicurezza, anche la genuinità e l’efficacia dell’azione che si dovesse intraprendere contro il turbatore della pubblica sicurezza o contro il malintenzionato, con risultati disastrosi. È ovvio invece che, se l’operatore delle FF.PP. è in borghese, e la sua professione non è nota agli altri presenti, in caso di criticità sarebbe un vantaggio per l’operatore, in quanto questi potrebbe fare affidamento sulla propria discrezionalità, sul proprio buon senso e sulla propria preparazione professionale, scegliendo LUI, come meglio intervenire e quando.

Il Siulm Carabinieri ha sottolineato che non contesta i legittimi e pregevoli principi di fondo che animano l’accordo di cui innanzi, ma se ne criticano alcune modalità operative descritte nell’accordo medesimo, fermo restando che, si è tutti consapevoli ed assolutamente convinti del dover intervenire in caso di necessità, in qualunque circostanza e nel miglior modo possibile. Quindi il punto non è quello se scegliere d’intervenire, in quanto in un modo o nell’altro, nel caso la situazione lo richieda, a prescindere dalla richiesta o meno del capo-treno SI DEVE intervenire e su questo non ci devono essere dubbi. Il punto è come sarebbe possibile farlo in sicurezza e nel migliore dei modi.

PROPOSTE E CONCLUSIONI: Sarebbe meglio comprendere nell’accordo solo i pendolari ovvero gli operatori che si muovono con il treno per raggiungere il posto di lavoro; prima di tutto in quanto costretti a doversi spostare per ragioni di lavoro e poi perché potrebbero più facilmente muoversi in possesso di strumenti più idonei per intervenire in caso di necessità, e che sono strettamente compatibili con la tipologia di servizio svolta (pistola e manette). Qualcuno di questi pendolari, di sua scelta, senza essere obbligati, potrebbe anche viaggiare in divisa (COMPRENDENDO NEL “VIAGGIO” IL SERVIZIO PASSIVO CORRELATO ALL’ORARIO CON L’INDENNITA’ SE PREVISTA DI TURNAZIONE ESTERNA, SOMMANDOSI AL SERVIZIO ATTIVO GIUNTO IN UFFICIO), costituendo questa un ottimo elemento di dissuasione per i malintenzionati e più facilmente

identificabile dal personale o da chi ne avesse bisogno. Invece per il personale in abito borghese, emettere tramite biglietteria, un “biglietto digitale o fisico” con la scritta “Operatore di Polizia” e l’appartenenza “Arma dei Carabinieri” con il posto assegnatovi, il tutto ovviamente senza la necessità di dover scaricare alcuna app ma semplicemente comunicando con riservatezza al capo-treno che si sta salendo sul convoglio, offrendo la propria disponibilità con discrezione ed in mille altri modi, qualificandosi dinanzi al predetto capo-treno sempre con discrezione e nel rispetto della privacy o quando la situazione di pericolo o criticità lo necessitasse. La nostra amministrazione potrebbe comunicare, per iscritto e nella massima riservatezza, alle Ferrovie quali e quanti sarebbero i pendolari quali tratte sarebbero interessate dalla loro presenza.

La segreteria Nazionale SIULM CARABINIERI, viste le numerose segnalazioni giunte dai NS iscritti, si fa portavoce delle criticità riscontrate e chiede rispettosamente allo Spettabile Comando Generale di farle presente nelle sedi opportune.

 

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SIULM CARABINIERI: PRIME STORICHE ASSEMBLEE SINDACALI ALL'INTERNO DELLE CASERME

Il Dott. Giuseppe Rifino Segretario Nazionale SIULM Carabinieri, ringrazia il comandante della Legione Carabinieri “Puglia” ed il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Lecce per l’ospitalità ricevuta e per aver messo a disposizione la sala.
In data 19 febbraio 2024 i dirigenti dell’APCSM Siulm Carabinieri:
-Dott. Giuseppe Rifino Segretario Generale Nazionale Siulm Carabinieri;
-Dott. Marcello Pepe Segretario Aggiunto Nazionale ruolo forestale SIULM Carabinieri;
hanno incontrato il personale in servizio nella sede del Comando Provinciale di Lecce presentando i servizi di consulenza offerti ai propri iscritti in materia di Diritto Amministrativo, Diritto Militare, compilazione e corretto andamento delle richieste per le "Cause di Servizio”, Tutela Legale Stragiudiziale gratuita per gli iscritti e con onori a carico dell’APCSM Siulm.
Si è trattato ed approfondito l'argomento della mobilità per il personale dell’ex Corpo Forestale dello Stato, l’assemblea ha chiesto a questa APCSM di suggerire al Governo, di concedere a tutto il personale in servizio dell’ex Corpo Forestale dello Stato una mobilità reale (cosa attuata minimamente con decreto legislativo 177/2016) verso tutte le altre amministrazioni dello Stato.
Inoltre, durante l’assemblea si è discusso anche di altri argomenti come riordino delle carriere, proposta di redazione delle note caratteristiche solo da parte degli ufficiali, buoni pasto per stazioni lontane alle mense di servizio, contratto scaduto da circa 800 giorni senza la previsione di avere gli arretrati per gli anni 2022-2023, prescrizione/riabilitazione in caso di sanzioni di stato, approfondimento sul disegno di Legge Gasparri.
Questa Segreteria Nazionale del Siulm Carabinieri, si fà carico di richiedere la mobilità per il personale dell’ex Corpo Forestale dello Stato per disinnescare una eventuale sentenza sfavorevole della CEDU, quindi di concedere una mobilità reale (cosa attuata minimamente con  decreto legislativo 177/2016) verso tutte le altre amministrazioni dello Stato.
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A FEBBRAIO ARRIVA IL CONGUAGLIO “PAZZO”! BUSTE PAGA CON POCHE CENTINAIA DI EURO

Dipartimento della Comunicazione e Informazione

COMUNICATO STAMPA

 

A febbraio arriva il conguaglio “PAZZO”! Buste paga con poche centinaia di Euro.

 

Si porta a conoscenza che questa mattina il SiULM – Dipartimento Interforze, ha scritto al Ministero dell’Economia (MEF-NoiPA)e delle Finanze e al Ministero Difesa - Centro Unico Stipendiale Interforze(CUSI) per evidenziare il grosso problema che ha creato il conguaglio I.R.Pe.F. e Contributivo relativo all’anno 2023 a molti Militari. Molti dei nostri iscritti, controllando la piattaforma NoiPA, hanno potuto appurare che gli importi corrisposti nel mese di febbraio 2024 saranno di poche centinaia di Euro.

E’ inammissibile che vengano erogati importi così bassi a famiglie sulle quali gravano spese correnti rese insostenibili dall’aumento delle tariffe di luce, gas e interessi bancari sui mutui. Nella lettera questa Associazione Sindacale ha evidenziato la necessità di porre immediatamente rimedio a questa situazione che ha catapultato tante povere famiglie di donne e uomini con le stellette, in forte difficoltà. Abbiamo, pertanto, richiesto un incontro con gli attori principali di questo problema, sottolineando che, la gestione stipendiale attuata prima dell’entrata in funzione della piattaforma NoiPA, non aveva mai creato questi problemi al personale Militare. Veniva effettuato un prelievo commisurato agli emolumenti percepiti durante l’anno. Tale accorgimento, determinava una tassazione a carico del contribuente più regolare e sicuramente meno pesante in fase di conguaglio.

Istrana(TV), 21/02/2024

 

IL CAPO DEL DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE

Dottor Roberto SIBILLA


Il SIndacato Unitario Lavoratori Militari (SI.U.L.M.), organismo di riferimento per la tutela dei diritti del personale con le “stellette”, nasce nel 2018 dalla brillante idea di 15 Militari appartenenti all’Esercito Italiano, all’ Aeronautica Militare ed all’Arma dei Carabinieri. L’abrogazione della norma sul divieto di costituire associazioni ha spinto questo gruppo di pionieri, animanti dalla sensibilità e dal senso di prodigalità nei confronti dei colleghi in difficoltà e precari, a staccarsi dalle vecchie logiche della rappresentanza militare per abbracciare il nuovo credo:Tutelati Sempre”.

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RIMODULAZIONE SUL TERRITORIO NAZIONALE DELLA DISPOSIZIONE RIGUARDANTI LA PERMANENZA NELLE C.D. “ZONE DISAGIATE”

Il Siulm Carabinieri comunica che, ha scritto al Comando Generale dei Carabinieri affinché si faccia promotore per risolvere una importante problematica per quei militari che si trovano ad operare in quelle che vengono definite zone disagiate di 1° o 2° fascia; rispetto al passato la permanenza minima in questi reparti (in passato 2/3 anni) è stata più che raddoppiata. Inoltre, nelle stesse stazioni/luoghi ricadenti nella prima fascia, ci sono delle differenze non da poco, per esempio i comandi stazioni carabinieri presenti nelle isole minori degli arcipelaghi, ove si trovano 2/3 carabinieri e 300 abitanti di popolazione e manca veramente di tutto o le stazioni presenti in luoghi arroccati sui monti ove manca l’essenziale e per raggiungere la località più vicina, possono addirittura volerci ore.

Indubbiamente il prolungarsi dei tempi di permanenza in questi “luoghi sperduti e spesso impervi” ne mette a dura prova il morale, la voglia di prestarvi servizio ed isola anche moralmente il militare che non solo si trova “isolato” ma che spesso non può neanche portare con se la famiglia (poiché sono località spesso molto costose quali isole minori), nonché i viaggi per “casa” risultano estenuanti e costosi (Lampedusa circa 12 ore di traghetto solo per raggiungere Porto Empedocle e poi via verso l’ignoto (cit. Star Trek)). Si prenda ad esempio le Stazioni come Roccaforte del Greco o Palizzi Superiore che distano dai servizi basilari circa un ora, quindi, non trovandosi in loco quei beni e servizi necessari per fronteggiare la vita quotidiana, è necessario doversi spostare con frequenza verso i Comuni più vicini, ma spesso, accade che nel periodo invernale i Militari si trovino isolati in quanto tali zone sono soggette a frane di grandi massi che si distaccano dalle montagne che costeggiano le uniche strade percorribili, comportando il blocco delle stesse ed il conseguente isolamento del Comune interessato, facendo si che si rimanga senza servizi di prima necessità, quali l’ energia elettrica e/o linea telefonica/internet anche per periodi superiori alle 24 ore. Senza parlare di quelle isolate dalla neve, che spesso si trovano ai confini dell’Italia e che territorialmente ricadono nelle regioni quali la Valle D’Aosta, il Trentino-Alto Adige, la Lombardia, il Friuli-Venezia Giulia.

 

LA SEGRETERIA NAZIONALE SIULM CARABINIERI, si è fatta portavoce della problematica ed ha chiesto al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri di modificare i tempi minimi di permanenza nelle zone disagiate, innalzandone i relativi punteggi incrementali nei concorsi interni, che ad oggi sono praticamente ininfluenti se non nulli, al fine di legittimare gli sforzi fatti da chi con devozione si dedica a prestare servizio nelle predette stazioni. Il Siulm Carabinieri ha richiesto inoltre, di modificare il limite di permanenza dai 6 anni, attualmente necessari per richiedere la Provincia di interesse ad un periodo di 4 anni. Di permettere, che il punteggio delle “disagiate” non si sblocchi dopo il quarto anno ma che sia data la possibilità sin da subito ai militari di poter ambire ad un eventuale trasferimento, con punti incrementali commisurati agli anni di permanenza, facilitando il raggiungimento delle sedi di proprio gradimento.

 

Visitate il sito per vedere le convenzioni riservate agli iscritti.

 

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Il Sindacato Unitario Lavoratori Militari (SI.U.L.M.) è un Associazione Professionale a Carattere Sindacale tra Militari (A.P.C.S. M.) InterForze riconosciuta e iscritta al nr. 18 dell’Albo del Ministero del Difesa. Noi siamo un organismo di riferimento per la tutela dei diritti del personale con le “stellette”, nati nel 2018 dalla brillante idea di 15 Militari appartenenti all’Esercito Italiano, all’ Aeronautica Militare ed all’Arma dei Carabinieri. L’abrogazione della norma sul divieto di costituire associazioni ha spinto questo gruppo di pionieri, animanti dalla sensibilità e dal senso di prodigalità nei confronti dei colleghi in difficoltà e precari, a staccarsi dalle vecchie logiche della rappresentanza militare. per abbracciare il nuovo credo: “Tutelati Sempre”.