Ancora una volta, i militari si trovano a fronteggiare una situazione insostenibile riguardo alle loro buste paga. La disorganizzazione e le problematiche amministrative che caratterizzano la gestione degli stipendi hanno colpito in particolare numerosi Volontari in Ferma Iniziale (VFI) di Taranto, i quali non hanno ancora ricevuto il loro stipendio dal primo giorno di corso.
Ma il problema non si ferma qui. A Caserta, infatti, si verificano incongruenze retributive tra pari corso: alcuni risultano in servizio permanente effettivo (SPE), mentre altri, pur appartenendo allo stesso contingente, risultano non in SPE, determinando di fatto una disparità economica tra militari con identico percorso formativo e professionale. E ancora, ci sono militari che nel mese scorso hanno percepito appena 200 euro di stipendio, una cifra che non rispecchia minimamente il valore e l’impegno profuso quotidianamente al servizio del Paese.
Il personale militare è stanco di sopportare queste condizioni. Le continue promesse di un conguaglio futuro, una soluzione ormai ripetuta da tempo come panacea di tutti i mali, non sono più accettabili. Il Sindacato Unitario Lavoratori Militari (SiULM), nella figura del suo Segretario Generale Luigi Tesone, afferma con fermezza: “Basta a questa gestione disordinata e per niente trasparente”.
Il SiULM richiede quindi un intervento immediato da parte delle massime autorità dei dicasteri della Difesa e dell’Economia e Finanze. È necessario, per il rispetto del personale militare e per garantire trasparenza e correttezza, che queste anomalie siano sanate al più presto. I militari, impegnati ogni giorno a garantire la sicurezza del Paese, meritano di vedere riconosciuti i loro diritti in modo puntuale ed equo.
(le foto si riferiscono alle buste paga di paricorso)
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